La digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni sta compiendo passi da gigante grazie ad un crescente numero di strumenti innovativi ed un quadro normativo sul PNRR in continua evoluzione.

L’attuale Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione Digitale agisce attraverso la produzione di macro-decisioni condivise da diversi ministri nell’ambito del Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale ed al contempo tale iter si avvale in seguito di una serie di unità operative del MITD, ossia il “Transformation Office”, l’“Unità di Missione PNRR” ed infine l’insieme di “advisor ed esperti” i quali integrano la gestione delle attività di supporto delle PA.

Capacity Italy” e “PA digitale 2026” ad oggi sono due importanti piattaforme che integrano complessivamente il panorama di interventi volti a supportare il personale tecnico e amministrativo delle istituzioni, delle Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni e degli enti non territoriali, pronti ad attuare i progetti del PNRR. Si identificano in un insieme di sportelli tecnici, che operano attraverso una sorta di catena di montaggio proponendo uno sforzo collettivo volto a comprendere le migliori tecniche di affiancamento del mercato, delle pubbliche amministrazioni. Si discute dunque di notevoli strumenti di assistenza innovativi, che si aggiungono ad un mosaico normativo in evoluzione, il quale, specialmente grazie al PNRR sta comportando un crescente livello di digitalizzazione per il nostro Paese. Grazie ad iniziative come questa, in un breve arco di tempo si é registrata una richiesta di fondi per la trasformazione digitale, orientativamente, da parte dell’80% dei Comuni italiani (ad esempio per il rinnovo di reti e di infrastrutture infrastrutture informatiche volte al supporto dello smart working nel corso del 2021).

Lo sviluppo dei sistemi di digitalizzazione in Italia é in continua crescita, e secondo lo studio realizzato da The European House – Ambrosetti,“ Il Digitale in Italia 2022″, l’anno 2021 ha rappresentato per le pubbliche amministrazioni un periodo di grande evoluzione per i progetti di digitalizzazione, con relativa crescita della spesa sia nelle Amministrazioni Centrali, le quali hanno sottolineato un incremento del 9,4%, sia della PA locale (la maggioranza dei progetti si è concentrata sulla realizzazione degli obiettivi dal Piano Triennale per l’Informatica della Pubblica Amministrazione).

Gli investimenti che vengono finanziati attraverso il PNRR determineranno la svolta del mercato digitale della PA anche nei prossimi anni e la maggior parte dei progetti sarà realizzata a partire dal 2023: si discute in particolar modo della gara europea che prevede la realizzazione e la gestione del Polo Strategico Nazionale, ossia un tassello indispensabile per la realizzazione della Strategia Cloud Italia, il cui obiettivo è quello di far inserire su piattaforma Cloud almeno il 75% delle amministrazioni entro l’anno 2026.

Appare limitato l’intervento in merito alla sicurezza informatica: malgrado l’impegno delle amministrazioni sia ancora lacunoso, l’asse portante della prima missione del PNRR è rappresentato dalla gestione della Cyber security, i cui investimenti ammontano a 623 milioni di euro, di cui 194 milioni nel 2022, includendo i costi relativi alla realizzazione dell’Agenzia di Cyber sicurezza Nazionale.

Il percorso di digitalizzazione sarà altresì segnato dall’incremento di unità per la gestione dei rischi relativi agli enti pubblici e/o le imprese di interesse nazionale, che porterà alla realizzazione di un hyper SOC il cui obiettivo sarà il consolidamento delle capacità di valutazione della sicurezza degli apparati elettronici insieme alle applicazioni utilizzate per l’erogazione di servizi da parte di soggetti che operano su piani essenziali.