Da tempo Apple e Spotify sono coinvolte in una battaglia legale. Da un lato l’azienda fondata da Steve Jobs, di Apple Store e del servizio Apple Music, dall’altro l’azienda svedese, il player musicale più utilizzato al mondo. La posta in palio è il posizionamento nel mercato dei servizi di streaming musicale, ma non solo.

Nel 2019 Spotify ha sporto denuncia contro Apple presso la presso la Commissione europea in materia di competizione per presunte pratiche anticoncorrenziali nel settore dello streaming musicale. Tra le pratiche di Apple segnalate spiccano la mancata informazione della menzione di altri servizi, a volte più economici, per gli utenti, le presunte limitazioni sui devices della mela dei servizi concorrenti e, infine, la fee del 30% richiesta da Apple agli sviluppatori per poter apparire e commercializzare i prodotti all’interno dell’App store, ad oggi il marketplace più redditizio per dispositivi mobili, sebbene non il più grande.

È interessante notare come il punto cardine della controversia sia rappresentato dalla definizione di posizione di mercato dominante, o di monopolio come viene indicata negli USA, che era stata oggetto anche della causa Samsung vs Apple terminata nel 2019.

Finora Apple ha sempre respinto tutte le accuse di monopolio emerse in diversi paesi, dimostrando di detenere solo una quota di minoranza del mercato degli smartphone e anche della distribuzione delle app.

Tuttavia, la Commissione Europea potrebbe adottare una definizione che qualifichi di mercato di riferimento non come riferito a smartphone e app su base mondiale, ma esclusivamente mercato relativo a iPhone e app iOS, quindi App Store, all’interno del quale Apple detiene ovviamente il monopolio assoluto. Se così fosse la sentenza della Commissione Europea potrebbe essere un punto di svolta per la posizione economica di Apple in Europa. L’azienda di Cupertino propone un vero e proprio ecosistema di hardware, software e e servizi: se si considera che nel nostro continente iPhone detiene circa il 50% della quota di mercato degli smartphone, si può delineare la portata di una decisione della Commissione favorevole ai rilievi mossi da Spotify.

Va ricordato che il servizio Apple Store è attualmente attaccato su più fronti, ad esempio, per quanto concerne il mercato del gaming, è in corso un’altra importante controversia legale, al momento relativa ai soli USA, tra Apple e la Epic Games, proprietaria del videogioco Fortnite. La causa ripropone motivazioni abbastanza analoghe a quella di Spotify, pertanto la sconfitta in una delle due vertenze avrebbe sicuramente effetti anche nell’altra.

Se ci sarà, la decisione della Commissione europea in materia di competizione per pratiche anticoncorrenziali, potrà avere una duplice valenza: da un lato cambiare drasticamente gli equilibri del mercato europeo, e forse anche mondiale, del mercato dei servizi; dall’altro iniziare a concretizzare la strategia europea di affermarsi come spazio in cui servizi tecnologici e diritti, in questo caso dei consumatori, connessi alla tecnologia vengono tutelati al massimo grado.