Alla fine del mese di agosto Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha annunciato il parziale “smembramento” di una rete che diffonde informazioni false e propaganda per conto della Cina: si tratta di una vasta rete di account falsi collegati alle forze dell’ordine cinesi eliminata da Meta, in quella che la società di social media ha definito “la più grande operazione di influenza segreta multipiattaforma conosciuta al mondo”.

I ricercatori di Meta hanno affermato di essere stati in grado di collegare la rete a un’operazione precedentemente nota come “Spamouflage” e ai suoi “molti cluster separati di attività di spam che Meta e i nostri colleghi hanno eliminato dal 2019″. Mentre ricercatori indipendenti, analisti governativi e aziende tecnologiche rilevano operazioni di influenza per diffondere la propaganda pro-Cina, è stato scoperto che i post seguivano uno schema che puntava al coordinamento centrale.

Di fatto, l’operazione, che ha avuto origine in Cina, ha preso di mira il pubblico di paesi tra cui Taiwan, Stati Uniti, Australia, Regno Unito e Giappone, nonché il pubblico di lingua cinese altrove. Ma nonostante le grandi dimensioni della rete segreta, secondo i ricercatori di Meta, sono pochi i post che sembrano aver guadagnato molta popolarità, raccogliendo poca interazione da parte di utenti reali e facendo affidamento su follower non autentici provenienti da false aziende di coinvolgimento in Vietnam, Bangladesh e Brasile.

Tuttavia, gli analisti affermano che l’operazione è probabilmente solo l’inizio del tentativo della Cina di espandere le sue operazioni segrete di influenza online copiando il programma della Russia. Si dimostra che hanno adottato e alternato strategie diverse e sono disposti a “investire tempo e risorse per modellare l’opinione pubblica globale”, afferma Sandra Quincoses, analista di intelligence presso la società di sicurezza informatica Nisos. Le recenti campagne allineate allo Stato hanno incluso video generati dall’intelligenza artificiale con conduttori di notizie false che promuovono siti Web pieni di notizie false che prendono di mira un pubblico strategico attraverso una “fake-propaganda”.

La rete scoperta da Meta rispecchia un maldestro tentativo da parte della Cina, che sta cercando di guadagnare molto terreno: secondo Nisos, si tratta di reti hanno mostrato segni di far parte della strategia del “Fronte Unito” di Pechino che cerca di promuovere gli interessi della Cina attraverso una serie di operazioni di influenza. L’operazione è gestita dal Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito, il braccio dell’intelligence che fa capo direttamente al Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.

In conclusione, l’indagine condotta dalla multinazionale statunitense ha sottolineato alcuni errori nei modelli comportamentali, i quali potenzialmente avrebbero facilitato l’identificazione dei gruppi di attività: ad esempio molte delle pagine utilizzate ai fini dell’operazione venivano acquisite da account già esistenti, oppure vi erano pagine precedentemente dedicate alla pubblicazione di annunci di lingerie in cinese, ad esempio, improvvisamente tramutate in contenuti sulle rivolte in Kazakistan in lingua inglese. Dunque l’operazione Spamouflage “ha costantemente faticato ad andare oltre la propria (falsa) camera d’eco” ed oltre 560.000 account pare abbiano seguito almeno una delle pagine in questione, ma in ogni caso Meta ritiene che la capacità di raggiungere un pubblico reale sia stata effettivamente bassa.