Le sanzioni statunitensi contro la Russia, alla luce della recente invasione dell’Ucraina ostacoleranno gravemente il suo accesso alla tecnologia importata, in parte proveniente dalle principali aziende statunitensi.
In Ucraina, l’assalto militare potrebbe causare gravi interruzioni alla fornitura dei servizi IT: le sanzioni economiche pronunciate nei giorni scorsi dagli Stati Uniti e dalla NATO contro la Russia impediranno al suddetto Paese di competere finanziariamente, interrompendo del tutto l’accesso alla tecnologia importata.

Il mercato IT russo è uno dei più grandi al mondo e ha “un potenziale davvero significativo” (così ha affermato la US International Trade Administration in un rapporto di ottobre). Gli Stati Uniti sono anche un “fornitore leader” di prodotti IT per la Russia.
Google, Apple, IBM, Cisco, Oracle, Intel, Dell e HP sono tra i partecipanti statunitensi al mercato russo secondo la Trade Administration: tuttavia, gli esperti hanno sostenuto che le sanzioni contro la Russia richiederanno tempo per avere effetto.

Ad oggi, negare alla Russia l’accesso a computer aggiornati e altre tecnologie dell’informazione necessarie per la modernizzazione di un’economia è un forte colpo per il paese a lungo termine, come sostiene Nicholas Rostow, professore alla Cornell Law School, aggiungendo che uno degli obiettivi più importanti delle sanzioni è dimostrare al presidente russo Vladimir Putin che è contro il consenso internazionale sull’Ucraina e il prezzo pagato dalla Russia sarà “molto alto e doloroso”.

Finora, le sanzioni contro la Russia non hanno cambiato alcuna decisione politica, ma dimostrare l’unità tra i paesi e stringere passo dopo passo le viti sull’economia russa potrebbe avere un impatto a lungo termine per il paese.

L’insieme di sanzioni che gli Stati Uniti hanno annunciato questa settimana contro la Russia sono tra le più duramente colpite che Mosca abbia mai affrontato, ma il lento dolore che infliggono potrebbe non essere sufficiente per dissuadere il presidente Vladimir Putin dall’intensificare la sua invasione dell’Ucraina: Joe Biden e diversi alleati degli Stati Uniti, tra cui Unione Europea, Regno Unito e Giappone, hanno promesso di rivedere ulteriori restrizioni a Mosca.

Tuttavia, l’economia russa sta già risentendo degli effetti della guerra e le sanzioni potrebbero nel tempo far vacillare ulteriormente il mercato azionario russo, sgonfiare il valore del rublo: l’imposizione di sanzioni è uno dei più potenti strumenti di sicurezza nazionale a disposizione degli Stati Uniti e dei suoi partner quando tentano di influenzare un Paese che non è considerato un alleato.

Attualmente, dunque l’Unione europea sta lavorando a un terzo pacchetto “urgente” di sanzioni, dal momento che il secondo include il congelamento dei beni di Vladimir Putin e del ministro degli Esteri Lavrov.
I Paesi europei ad oggi non sono ancora riusciti a trovare un accordo sull’esclusione della Russia dal sistema di pagamenti Swift. L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josef Borrell, sostiene che le sanzioni colpiranno il 70% del sistema bancario russo. Si sottolinea che in precedenza sono stati già varati i primi due pacchetti di sanzioni da parte dell’Unione europea Ue contro la Russia, dopo l’invasione dell’Ucraina: il primo ha avuto luogo martedì 22, dopo il riconoscimento dell’indipendenza delle regioni del sud est dell’Ucraina da parte di Mosca con l’intento di bloccare l’accesso della Russia ai mercati finanziari europei, mente il secondo, come accennato, è stato deciso dopo l’inizio dell’operazione militare (ossia il 24 febbraio).