La Cina ha compiuto progressi significativi nella tecnologia negli ultimi anni e le grandi aziende hanno giocato un ruolo importante nel progresso della scienza: il paese punta alla condivisione dell’economia digitale attraverso la prossima generazione di tecnologie come Internet 6G e aumenti di Big Data. La Cina compete con gli Stati Uniti in molti settori, dal mondo dei semiconduttori all’intelligenza artificiale e recentemente è stato affermato che la quota delle industrie chiave nell’economia digitale era del 7,8%.
Il PIL del 2020 raggiungerà il 25% nel 2025 e questo è un importante obiettivo che fa parte del piano di sviluppo della Cina per il periodo che va dal 2021 al 2025.

Nel complesso, il paese vuole investire molto nelle comunicazioni Internet ed in effetti, gran parte del piano della Cina per aumentare la quota della tecnologia nel PIL è aumentare la velocità e l’accesso di più persone a Internet. Ad oggi, il 5G non è l’unica rete in cui la Cina vuole investire e secondo recenti dichiarazioni, il paese cerca di aumentare il sostegno alla ricerca e allo sviluppo della rete 6G. Il 5G è ancora agli inizi, quindi delle reti 6G ancora non si conoscono le reali ed effettive potenzialità: la Cina sta lavorando sul settore tecnologico tentando di stabilire un record di standard internazionali per potersi collocare al di sopra di qualsiasi altro paese, in particolare il suo “principale rivale”, ossia gli Stati Uniti. In effetti, la seconda economia più grande del mondo vuole svolgere un ruolo più importante nel plasmare gli standard internazionali.

Oltre a lottare per l‘autosufficienza in nel contesto tecnologico governato dai Big Data, Pechino continua a emanare regole rigorose per controllare le sue società nazionali. Nell’ultimo anno, il paese ha intensificato la pressione sulle società tecnologiche e ha promulgato nuove leggi Anti-monopolio e protezione dei dati degli utenti. Attualmente il Paese vuole approvare nuove leggi per adattarsi all’espansione dell’economia digitale e, nello specifico, il governo di Pechino vuole anche chiarire doveri e responsabilità dei vari regolatori e aumentare la cooperazione tra i vari dipartimenti, pertanto, sembra che la Cina voglia diventare uno dei più grandi attori del mondo tecnologico nei prossimi anni, ponendo fine al dominio degli Stati Uniti sul mercato.

Infine, da quando l’UE ha adottato il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) nel 2016, le leggi sulla governance dei dati e sulla privacy sono diventate frontiere critiche per la geopolitica. In particolare, tra le tensioni politiche ed economiche tra Stati Uniti e Cina, i critici americani e alleati spesso evidenziano le pratiche di raccolta e sorveglianza dei dati della Cina come eccessivamente invasive.

Il governo cinese ha compiuto notevoli passi avanti nella protezione dei dati dei consumatori da società: di recente, la standardizzazione della tecnologia è entrata anche nell’arena geopolitica quando la Cina ha pubblicato il suo piano China Standards 2035, che delinea una strategia per influenzare la definizione degli standard globali per la tecnologia nei prossimi 15 anni.