Il dibattito sull’AI Act ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sua enfasi sui regolamenti, talvolta a scapito dello sviluppo tecnologico. Tuttavia, l’Europa ha implementato diverse misure di supporto, tra cui le sandbox normative, per favorire l’innovazione nel settore dell’intelligenza artificiale. Queste sandbox normative costituiscono spazi protetti e controllati in cui le aziende possono sperimentare nuovi prodotti e servizi, riducendo contemporaneamente i rischi legati alla conformità normativa. L’AI Act ha generato discussioni riguardo alla sua enfasi normativa, che potrebbe limitare lo sviluppo tecnologico. Nonostante ciò, l’Europa ha adottato varie iniziative per sostenere l’innovazione nel campo dell’intelligenza artificiale. Tra queste iniziative, le sandbox normative emergono come un fondamentale strumento di sostegno. Questi spazi permettono alle aziende di condurre sperimentazioni controllate, all’interno di un ambiente sicuro, al fine di testare nuove soluzioni. Ciò offre alle imprese la possibilità di sperimentare e innovare, mitigando i rischi legati alla conformità normativa.

Le sandbox normative offrono diversi vantaggi. In primo luogo, consentono alle aziende di esplorare nuove idee e soluzioni senza il timore di violare le norme esistenti. Inoltre, favoriscono la collaborazione tra il settore privato e le autorità di regolamentazione, promuovendo un dialogo costruttivo per sviluppare normative adatte all’innovazione tecnologica.

Il clima circostante l’AI Act e la Commissione europea ha evidenziato un’accusa piuttosto diffusa: la priorità data alla regolamentazione potrebbe frenare lo sviluppo delle imprese europee, in un contesto di competizione con le realtà americane e cinesi, particolarmente competitive. Tuttavia, l’Europa non è rimasta inattiva in questo campo. Ha infatti promosso politiche volte a sostenere lo sviluppo tecnologico, investendo in settori chiave come chip, quantum e supercomputer, nonché nello sviluppo delle reti 5G e, in prospettiva, 6G. Questi investimenti sono fondamentali per dare alle imprese e alle start-up europee gli strumenti necessari per competere nel mercato globale. Una delle soluzioni principali introdotte è stata la creazione delle sandbox normative, spazi di sperimentazione controllata dove le aziende possono testare nuovi prodotti e servizi senza rischiare sanzioni. Questi spazi saranno creati dagli Stati membri e gestiti dalle autorità designate, come ad esempio l’AGID e l’ACN in Italia, con il supporto tecnico della Commissione europea.

Le sandbox tendono ad offrire un ambiente protetto dove le imprese potranno sperimentare e testare le proprie soluzioni, valutando i rischi e garantendo la conformità normativa. Tuttavia, questo non significa che le imprese saranno esenti da responsabilità: in caso di danni durante la sperimentazione, saranno comunque tenute a rispondere: se le aziende seguiranno le indicazioni delle autorità e cercheranno di mitigare efficacemente i rischi, non saranno soggette a sanzioni per violazioni dell’AI Act. Le autorità nazionali invieranno periodicamente alla Commissione europea rapporti sull’andamento delle sandbox, condividendo informazioni, best practices, incidenti e raccomandazioni per migliorare l’applicazione del regolamento. Questo meccanismo favorirà lo scambio di conoscenze e l’ottimizzazione delle pratiche a livello europeo, contribuendo a garantire un ambiente normativo favorevole all’innovazione e alla competitività delle imprese europee sul mercato globale.

Per quanto concerne l’accesso alle suddette sandbox, sono stati stabiliti criteri che favoriscono la partecipazione più ampia possibile. Le PMI e le start-up potranno accedervi gratuitamente, con la possibilità di coprire solo i costi straordinari, calibrati in base alle loro dimensioni. Le Autorità svolgeranno un ruolo attivo nel facilitare la cooperazione tra aziende, centri di ricerca e altre parti interessate, promuovendo un dialogo fruttuoso tra di esse.

Per quanto riguarda l’uso dei dati personali durante le sperimentazioni, sarà consentito solo se ciò è finalizzato a soddisfare un interesse pubblico, come nel settore sanitario, e solo se non vi sono alternative valide come dati anonimizzati o sintetici. Inoltre, saranno previsti meccanismi di monitoraggio per individuare potenziali rischi per i diritti e le libertà, insieme a misure tecniche e organizzative adeguate, e i dati saranno cancellati dopo la fase di sperimentazione. Infine, sebbene le misure economiche non siano parte integrante del regolamento, le disposizioni a favore delle PMI rappresentano un passo significativo per favorire la sperimentazione e la conformità normativa: sarà compito degli Stati membri allocare fondi e risorse adeguate per sostenere lo sviluppo e la crescita delle aziende del settore.