Il nuovo governo del Regno Unito spingerà ulteriormente sulla riforma dei dati rispetto alle precedenti proposte, preparandosi a sostituire il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) con il proprio schema di protezione dei dati “su misura”. Intervenendo alla conferenza annuale del Partito conservatore al potere, all’inizio di questo mese Michelle Donelan, il Segretario di Stato per il digitale, la cultura, i media e lo sport del primo ministro Liz Truss, ha annunciato che il governo “sostituirà il GDPR con la nostra attività e sistema di protezione dei dati britannico a misura di consumatore“.

Gli sforzi relativi alla riforma erano già in corso nel Regno Unito, che all’inizio di quest’anno ha annunciato una proposta per modificare la versione del GDPR che Londra ha adottato dopo la Brexit. L’introduzione delle modifiche ha messo in dubbio se la sentenza di adeguatezza dell’UE, che consente il proseguimento dei trasferimenti di dati UE/Regno Unito nonostante l’uscita di quest’ultimo dal blocco, sarebbe stata confermata.

Il programma del Regno Unito per il prossimo anno includerà un disegno di legge sulla riforma dei dati che potrebbe mettere in dubbio il futuro della sentenza dell’UE sull’adeguatezza dei dati, la decisione che ha continuato a facilitare i trasferimenti di dati attraverso la Manica: ad oggi, l’attuale governo è disposto ad andare ad impegnarsi di più revisioni radicali dell’attuale architettura di riforma dei dati del paese.

Nel complesso, il governo del Regno Unito sta prendendo altro tempo per elaborare la legislazione digitale vista la presenza del nuovo primo ministro Liz Truss, affermando che il disegno di legge sulla riforma dei dati che era stato introdotto negli ultimi mesi è sospeso: esso conteneva un pacchetto di emendamenti al regime di protezione dei dati del Regno Unito, che rimane basato su un quadro paneuropeo (modificando le regole per il trattamento dei dati personali in aree come il consenso per il tracciamento online; dati per la ricerca scientifica; uso e condivisione dei dati del settore pubblico; e allentando alcune normative per le piccole imprese). Di fatto si discute di uno “strappo” con l’Europa circa la protezione dei dati personali: il nuovo governo di Liz Truss sta spingendo su una riforma delle regole per la privacy con l’intento di sostituire il Gdpr con una regulation nazionale, volendo tutelare “meglio” gli interessi di imprese e consumatori.

Il nuovo sistema britannico per la data protection avrà l’obiettivo di semplificare le regole già esistenti, attingendo dai protocolli di altri paesi ritenuti adeguati dall’Ue anche senza il Gdpr (ad esempio Giappone, Corea del Sud, Israele, Canada e Nuova Zelanda). Il governo di Liz Truss ha tutta l’intenzione di dare maggiore risalto ai flussi relativi a Paesi extra europei: Stati Uniti, Australia, Corea del Sud e Singapore. Non sono presenti ulteriori dettagli sulle eventuali modifiche legislative e pertanto non si comprende le verrà mantenuta – da parte del Regno Unito – “l’adequacy ruling” (decisione di adeguatezza) dell’Ue, che consento lo scambio di dati con l’Ue.

Dopo la Brexit, i trasferimenti di dati tra le due parti furono approvati dalla Commissione: Londra aveva ancora un regime di privacy in linea con il Gdpr ed in tale decisione si includeva altresì una “sunset clause”, che ne garantiva la scadenza automatica insieme alla revisione ed al rinnovo nel 2024.