Il virus COVID-19 è una circostanza che non può lasciarci indifferenti, prima di tutto come uomini.

Anche se non rientra strettamente tra gli obiettivi dell’Osservatorio informare i suoi utenti sulle note vicende di questi giorni, anche noi siamo vicini a tutti quelli che stanno attivamente operando per contrastare il virus e farci tornare a vivere la quotidianità in maniera sicura.

Con questo articolo vorremmo contribuire, in maniera modesta e rimanendo nel nostro ambito di osservazione, a rafforzare la speranza di tornare presto ad occuparci ciascuno del proprio lavoro, rilevando con molto interesse che non solo i medici, ma anche ingegneri ed esperti di informatica stanno cercando di contribuire con le loro competenze ai tentativi di superare il momento critico che stiamo attraversando.

 

Tra i tentativi che sono in atto per contrastare il virus COVID-19 ce n’è uno portato avanti con il coinvolgimento di molteplici intelligenze artificiali e, non senza un certo orgoglio, si deve notare che si tratta di un progetto contraddistinto da una forte partecipazione italiana.

Infatti, il consorzio pubblico-privato Exscalate4CoV (E4C) si è aggiudicato circa 3 milioni di euro di finanziamenti erogati dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 per progetti di ricerca sul Coronavirus.

L’obiettivo del progetto è selezionare le molecole più efficaci per contrastare la pandemia, da ricercare in una biblioteca chimica che ne contiene 500 miliardi e potrà essere raggiunto sfruttando le potenzialità di calcolo del sistema di supercalcolo Exscalate (EXaSCale smArt pLatform Against paThogEns), che riesce a valutare più di 3 milioni di molecole al secondo e a confrontare questi dati con quelli relativi alla produzione di farmaci.

Successivamente, questi risultati verranno trasmessi ai centri di calcolo europei CINECA, BSC e Jülich che eseguiranno tutte le simulazioni di dinamica molecolare delle proteine ​​virali con le rispettive IA, mentre l’Università di Milano e il Politecnico di Milano saranno impegnate rispettivamente a supporto dell’attività di screening virtuale e per l’accelerazione del processo computazionale, sempre tramite IA sviluppate appositamente.

I risultati ottenuti dallo screening virtuale culmineranno nella selezione di composti attivi da testare “in fase di screening fenotipico” presso l’infrastruttura di ricerca Katholieke Universiteit Leuven attraverso una piattaforma ad alta capacità di screening (High Throughput Screening), multiparametrica su agenti patogeni vivi a rischio di biosicurezza elevato (livello 3) o sconosciuto.

L’Università di Cagliari completerà la valutazione biologica definendo il meccanismo d’azione degli inibitori e la selezione dei mutanti nei sistemi., fornendo informazioni sulle barriere genetiche dei potenziali farmaci e per selezionare molecole più promettenti da sviluppare.

Infine, Il team di Chimica Medica dell’Università di Napoli Federico II supporterà il  team EXSCALATE nella selezione dei migliori composti, oltre ad occuparsi della sintesi chimica dei migliori candidati.

Infine, l’azienda Elettra Sincrotrone Trieste e l’Istituto Internazionale di Biologia Molecolare e Cellulare produrranno le strutture a raggi X per i più interessanti enzimi virali e relativi inibitori al fine di supportare la progettazione razionale delle nuove strutture chimiche in grado di inibire i virus Corona.

Qualora all’esito di tutte le fasi dovesse esserci una chiara indicazione della molecola proveniente dallo screening, l’eventuale sperimentazione potrà essere effettuata presso l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, situazione agevolata anche dal recentissimo decreto Cura Italia.

Non possiamo che augurarci il successo di questo progetto, in cui l’intelligenza artificiale è protagonista, e seguire con interesse i suoi sviluppi.