Senza dubbio il personale sanitario di tutto il mondo è da ormai un anno in prima linea nella battaglia contro la pandemia, ma anche la tecnologia, ed in particolare l’intelligenza artificiale, in questi mesi ha contribuito ad affrontare il Covid-19 e a ridurre il rischio di trasmissione di malattie tra il pubblico e gli operatori sanitari.

In Romania, una struttura medica per pazienti con sintomi da Covid-19 non gravi, ha utilizzato diversi robot per svolgere attività di help desk e primo contatto con le persone, monitoraggio dei pazienti, consegna di cibo e igienizzazione di vaste aree, riducendo al minimo il contatto umano.

Bucharest Robots, la società che produce questi robot, è la prima start-up rumena a fornire robot umanoidi in affitto e vendita, molti dei quali sono già stati utilizzati nel settore dell’assistenza.

In Danimarca, un team di scienziati dell’Università della Danimarca meridionale ha creato un prototipo di robot automatico in grado di condurre il campionamento del tampone faringeo nei pazienti: un braccio monouso stampato in 3D viene utilizzato per prelevare un tampone dal paziente e la visione artificiale viene utilizzata per determinare il movimento preciso e la corretta quantità di forza richiesta per ogni individuo testato.

L’intelligenza artificiale viene ormai utilizzata in ambiente sanitario per analizzare ed apprendere schemi ripetuti, formulare soluzioni e affrontare problemi complessi e svolgerà un compito di assistenza al decision making sempre più influente nella fase della vaccinazione.

Senza dimenticare che sono in fase di studio e sviluppo nuovi e più efficaci algoritmi in grado di supportare il personale sanitario nelle fasi di diagnosi e trattamento dei pazienti.

Tali algoritmi, una volta implementati, potrebbero individuare e segnalare rapidamente i pazienti ad alto rischio per lo sviluppo di grave di stress respiratorio, che è una delle principali cause di morte negli individui che contraggono la polmonite, e consentire un’assistenza tempestiva e decisiva.

Una volta somministrate le cure e i trattamenti – compresi ovviamente i vaccini, per creare i quali le aziende farmaceutiche utilizzano altri sistemi di intelligenza artificiale – gli algoritmi possono essere interfacciati con i sistemi di gestione per monitorare i degenti e i l’evoluzione del loro quadro clinico.