Il Dpcm pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 30 settembre 2025 segna una tappa significativa nell’attuazione della Strategia nazionale di cyber sicurezza, delineando in modo operativo la ripartizione dei fondi destinati al triennio 2025–2027. Tale provvedimento, promosso all’interno del percorso di implementazione coordinato dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale rappresenta un passo concreto verso il consolidamento della sicurezza cibernetica del Paese, in piena coerenza con gli obiettivi indicati dal Piano di implementazione della strategia. La finalità principale è rafforzare la resilienza dei sistemi informativi nazionali, mediante interventi strutturali e azioni mirate capaci di prevenire, proteggere e rispondere efficacemente agli attacchi informatici.

Le risorse stanziate dal decreto, pari a circa 44,5 milioni di euro per le amministrazioni pubbliche individuate dal Piano, si sommano a circa 13,17 milioni di euro di residui del 2024, determinando un totale complessivo prossimo ai 58 milioni di euro. Tali fondi sono destinati a finanziare progetti di natura tecnologica e organizzativa, volti a consolidare l’autonomia digitale nazionale e a potenziare l’efficacia dei meccanismi di governance in ambito cyber. Essi rappresentano inoltre uno dei pilastri economici fondamentali su cui poggia la realizzazione della Strategia nazionale, insieme alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e ai contributi diretti delle amministrazioni coinvolte.

Il sostegno finanziario si articola su due strumenti principali, istituiti dall’articolo 1, comma 899, della legge n. 197/2022: il fondo per l’attuazione della Strategia nazionale, destinato a investimenti per l’autonomia tecnologica e il rafforzamento dei sistemi informativi critici, e il fondo per la gestione della cyber sicurezza, che supporta le attività operative legate all’esecuzione dei progetti e al monitoraggio dei risultati. In questo quadro, la ripartizione delle risorse mira a garantire continuità con le iniziative del biennio precedente, adottando un approccio integrato che coniuga sviluppo tecnologico, coordinamento istituzionale e formazione di competenze specialistiche.

Attualmente, il Piano di implementazione della Strategia prevede circa 300 interventi in corso, comprendenti progetti strutturali e tecnologici di varia natura: dalla protezione delle infrastrutture digitali strategiche alla creazione di centri di competenza, dalla formazione avanzata in ambito cyber alla promozione dell’imprenditorialità innovativa nel settore. Queste iniziative coinvolgono pubbliche amministrazioni centrali, autorità indipendenti, regioni e province autonome, generando effetti positivi anche per il settore privato attraverso un incremento complessivo del livello di sicurezza nazionale.

L’obiettivo cardine della Strategia resta il rafforzamento della resilienza cibernetica, ovvero la capacità del Paese di fronteggiare minacce informatiche in continua evoluzione riducendo il divario tra la rapidità con cui queste emergono e la capacità di risposta di istituzioni e imprese. Il decreto Dpcm si inserisce in un contesto più ampio di misure volte a stabilire standard di sicurezza comuni, promuovere soluzioni nazionali per la gestione dei rischi digitali e incentivare progetti che garantiscano indipendenza tecnologica e protezione delle infrastrutture critiche.

Il principio di cooperazione tra pubblico e privato costituisce il fondamento dell’approccio strategico, essenziale per costruire un ecosistema di sicurezza sostenibile. La sinergia tra amministrazioni, imprese e centri di ricerca consente di sviluppare soluzioni interoperabili e coerenti con le esigenze di difesa e innovazione, favorendo al contempo la crescita tecnologica e la competitività nazionale. L’azione dell’Acn, centrale nel coordinamento degli interventi, include il supporto tecnico-operativo alle amministrazioni, la definizione di standard e linee guida per la gestione del rischio cibernetico e il monitoraggio dell’avanzamento dei progetti.

Infine, l’adozione del Decreto di ripartizione dei fondi per il triennio 2025–2027 conferma l’impegno a consolidare la Strategia nazionale di cyber sicurezza 2022–2026, ponendo le basi per un rafforzamento strutturale e duraturo della sovranità tecnologica e della capacità di risposta alle minacce cibernetiche. L’obiettivo finale è realizzare un ecosistema cyber nazionale solido, competitivo e sostenibile, in grado di integrare sviluppo tecnologico, protezione delle infrastrutture critiche e promozione della cultura della sicurezza informatica, assicurando al contempo l’autonomia e la resilienza del Paese nel contesto digitale globale.