In questi giorni in cui la pandemia sta arrivando al suo picco, la Lettera dal futuro della scrittrice Francesca Melandri sta facendo il giro del mondo, simbolo di una umanità che davanti alla sfida del Covid-19 riscopre la sua capacità di avere cura dei propri vicini e condividere le esperienze per superare le difficoltà.

Per quanto riguarda le aziende e le attività professionali, un contributo analogo può a nostro avviso arrivare da un recente intervento dell’avvocato e professore britannico Richard Susskind, uno dei massimi esperti in ambito di applicazione tecnologica e innovazione del mondo giuridico, che ha delineato cinque fasi che le attività professionali dovranno attraversare.

La prima è quella della reazione immediata, e potremmo in un certo senso ritenere che sia già passata per quasi tutte le attività produttive, riguardando il passaggio, più o meno rapido, dall’attività in ufficio al lavoro a distanza, con l’attenzione massima sulla sopravvivenza a breve termine. Poche realtà tuttavia erano completamente preparate per questo in termini di operazioni, tecnologia e soprattutto approccio culturale.

Nella seconda fase, più o meno quella in cui si trova attualmente la maggior parte delle attività produttive, la grande maggioranza dei professionisti sarà obbligata al lavoro da casa, fisicamente scollegati come mai prima d’ora dai clienti, e così costretti ad utilizzare tecnologie che consentono una buona e talvolta eccellente comunicazione e collaborazione online. In questa fase ci saranno sicuramente delle perdite, sia di clienti che di entrate economiche, ma allo stesso tempo si potranno ottenere nuovi incrementi di efficienza e si stabiliranno nuove pratiche operative, anche se la domanda di mercato diminuirà in modo significativo.

La terza fase è la più difficile da prevedere: potrebbe infatti essere caratterizzata da un continuo passaggio tra moneti in cui le restrizioni sul movimento diminuiranno ed altri in cui potrebbe verificarsi un nuovo aumento dei casi di Covid-19, con possibili periodi di lock-down, anche se ovviamente meno prolungati e probabilmente non generalizzati.

Durante questa fase ci sarà inevitabilmente una differenza tra coloro che potranno svolgere la propria attività in maniera analoga a quanto accadeva prima della pandemia e quanti saranno ancora costretti a lavorare come nella fase due. Questo potrebbe significare, almeno per un po’, che anche nel mercato saranno presenti due tipi di domande, quella di clienti che avranno recuperato una operatività piena e quelli per cui potrà ancora essere sufficiente un lavoro da remoto, con il conseguente insorgere di problematiche operative e culturali impegnative.

Quando la grande maggioranza delle persone sarà pronta per tornare a ritmi di vita normali, potrà dirsi iniziata la quarta fase, in cui ci sarà probabilmente un aumento dell’attività economica e della fiducia del mercato, anche in maniera vertiginosa. Una parte del terreno perduto sarà riconquistato, con accordi e progetti condotti in tempi compressi, ed anche i mercati finanziari inizieranno la risalita verso i livelli pre-Covid-19. In tal caso l’industria e le imprese potranno rigenerarsi e prosperare, e ci sarà anche un conseguente aumento della domanda di servizi professionali.

A tempo debito, dopo l’aumento iniziale, verrà stabilito un nuovo equilibrio. Ma in questa quinta fase, non ci sarà un ritorno alla vita professionale di fine 2019. Infatti molte delle tecnologie e delle tecniche utilizzate durante il lock-down saranno considerate preferibili ai metodi di lavoro tradizionali. I clienti avranno visto le grandi inefficienze delle pratiche di lavoro convenzionali e insisteranno sul mantenimento delle alternative digitali. 

Come molti hanno previsto, ma in un periodo molto più breve, grandi settori di lavoro professionale saranno automatizzati e trasformati dalla tecnologia.
Questa “profezia” sugli scenari delle attività professionali ci aiuta a comprendere come già adesso sia necessario operare un investimento in termini di sia tecnologici che culturali, per poter trasformare la crisi in una opportunità e migliorare il modo in cui si lavora e si forniscono risposte alle esigenze dei propri clienti.