La Direttiva NIS2 sta rappresentando un cambiamento importante per le aziende europee: non sarà più un compito da lasciare agli uffici IT o un semplice documento da preparare per “stare in regola”. A partire dal 31 luglio 2025, tutte le organizzazioni ritenute “essenziali” o “importanti” dovranno registrarsi sul portale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Questa registrazione non sarà solo una formalità burocratica, ma il primo passo verso un vero e proprio sistema di controllo pubblico sul livello di sicurezza informatica delle imprese.

L’ACN chiederà informazioni dettagliate come gli indirizzi IP, i domini utilizzati, gli Stati in cui si opera, la composizione del Consiglio di Amministrazione, i nomi dei referenti per la sicurezza e altri dati utili per mappare il perimetro digitale dell’organizzazione. Chi non si registrerà, di fatto, risulterà “invisibile” e sarà fuori norma. Ma più che un obbligo, questa tappa segna l’inizio di un cambiamento culturale: la sicurezza informatica non sarà più vista come un problema tecnico, ma come una questione strategica che riguarderà direttamente la direzione aziendale.

Una seconda data importante sarà il 31 dicembre 2025: da quel momento, le aziende dovranno segnalare ogni incidente informatico rilevante che possa compromettere anche solo potenzialmente i servizi che offrono. Sarà quindi necessario essere pronti a riconoscere in tempo un attacco, analizzarlo e reagire in modo rapido ed efficace. Non si potrà improvvisare.

Le imprese dovranno dotarsi di un vero piano d’emergenza – un Incident Response Plan – che spiegherà con chiarezza cosa fare, chi deve agire e con quali strumenti, in caso di crisi. E questo piano dovrà essere aggiornato regolarmente e messo alla prova con esercitazioni periodiche. Chi non sarà in grado di segnalare correttamente un incidente, o lo farà in ritardo, rischierà non solo sanzioni economiche, ma anche danni reputazionali. In alcuni casi, i responsabili aziendali potranno anche dover rispondere personalmente se verranno accertate gravi negligenze: oltre alle scadenze immediate, la Direttiva NIS2 prevede l’adozione di una serie di regole e procedure (le cosiddette “16 determinazioni”) che costruiranno la struttura permanente della sicurezza informatica in azienda. Non si tratterà di riempire moduli, ma di ripensare in modo profondo l’organizzazione: dalla gestione delle risorse digitali alla formazione del personale, dalla protezione della catena di fornitori al monitoraggio continuo degli eventi.

Tra queste, una delle più importanti riguarderà la necessità di adottare ufficialmente una politica per il rischio informatico, che sarà strettamente collegata alla strategia aziendale generale. In futuro, il consiglio di amministrazione non potrà più firmare documenti “per dovere di firma”: dovrà conoscere, sostenere e guidare attivamente la sicurezza digitale dell’azienda.

Ad aprile 2026 ci sarà un altro momento chiave. L’ACN pubblicherà due strumenti fondamentali: un modello per classificare le attività aziendali in base al rischio informatico e un elenco degli obblighi permanenti da rispettare anche dopo l’adeguamento iniziale. Questo segnerà il passaggio dalla “compliance a scadenza” alla “compliance continua”, dove la sicurezza informatica entrerà a far parte della gestione ordinaria dell’azienda, come già avviene per la qualità o la sicurezza sul lavoro.

In questo scenario, chi sarà in grado di dimostrare, giorno dopo giorno, di essere preparato e organizzato, avrà un vantaggio competitivo. La sicurezza diventerà un segno di affidabilità agli occhi di clienti, partner e investitori.

Infine, la Direttiva NIS2 non introdurrà solo nuove regole, ma cambierà il modo in cui le aziende vedranno la sicurezza: non più un costo, ma un investimento; non un problema da risolvere all’ultimo momento, ma un impegno continuo da integrare nella vita aziendale. I vertici aziendali dovranno assumersi nuove responsabilità e guidare questo cambiamento con visione e consapevolezza. Solo così si potrà garantire continuità operativa, proteggere la reputazione e costruire un futuro più sicuro e competitivo.