La tecnologia blockchain ha raggiunto un alto livello di diffusione, e gli utenti ne sono sempre più incuriositi: questo vale sia per i privati cittadini sia per le aziende del nostro paese, sempre più propense ad aumentare gli investimenti in questa direzione.

È il quadro che emerge dallo studio realizzato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e finanziato dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) dedicato al sistema Blockchain italiano sull’implementazione della blockchain nel nostro paese.

Un documento molto interessante, se si considera che l’Italia è il secondo paese dopo Israele a finanziare uno studio sull’argomento, a dimostrazione del fatto che il nostro paese ha individuato nelle nuove tecnologie un terreno di sviluppo e di espansione economica.

Dai dati raccolti emerge che nel 2019, le aziende italiane hanno investito circa 30 milioni di euro in progetti di blockchain, con un incremento del 100% rispetto al 2018, e si prevede che entro il 2023 asset alternativi come le cripto valute (Bitcoin, Ripple, Ethereum, Litecoin e altri), accumuleranno 14.000 miliardi di USD del mercato italiano, con un tasso di crescita (GR) del 59% rispetto al 2017, raccolti e gestiti da 34.000 società di investimento nel mondo.

I progetti in fase di realizzazione nel nostro paese risultano essere 158, di cui 47 attivi al momento della pubblicazione, e tutti sono stati ritenuti portatori di novità in materia di normative e di politiche pubbliche interessate.

Un dato significativo, se si pensa che i progetti dichiarati e sviluppati nel mondo nel 2019 sono stati 488 (in crescita del 56% rispetto ai numeri del 2018) alla luce del quale l’Italia è tra i primi 10 Paesi al mondo per numero di progetti di blockchain sviluppati nell’anno di riferimento.

I motivi giudicati decisivi per l’adozione di tale tecnologia in contesti aziendali sono quelli del suo effettivo decentramento (non essere di proprietà di una singola entità), della conservazione crittografica dei dati e della sua trasparenza in merito alle operazioni gestite.

Ricordiamo infine che l’Italia farà parte del partenariato europeo per lo sviluppo delle Tecnologie Blockchain, lanciato lo scorso aprile da 22 Paesi membri dell’Unione Europea.